Il turismo sostenibile è un tipo di turismo che porta la sua attenzione verso il luogo in cui si andrà a soggiornare. Sebbene il turismo porti delle entrate proficue in termini di occupazione e maggiorazione del PIL nazionale non bisogna dimenticare l’impatto che lo stesso avrà sul territorio in termini di negatività.
Il turismo sostenibile si divide in 2 categorie principali, seppur sembrino uguali ci sono delle piccole differenze da tener conto, infatti abbiamo:
- Il turismo sostenibile;
- Il turismo responsabile;
Il turismo sostenibile va a indicare il rispetto per l’ambiente territoriale del posto in cui si andrà a soggiornare; in pratica indica quando un territorio non viene danneggiato dall’attività turistica e quindi questa può andare avanti ed essere riproposta negli anni senza portare danni all’ambiente circostante.
Il turismo responsabile invece va a indicare la consapevolezza che il turista va ad adottare con un comportamento idoneo senza danneggiare le culture e l’ambiente ospitante secondo i principi di giustizia sociale ed economica.
La storia
La nascita del turismo sostenibile sembra avere inizio intorno agli anni ‘80, infatti nei periodi precedenti non c’era un’intera consapevolezza di questa “pratica”. La molla che fece scattare un po’ il tutto in maniera più sentita fu il Rapporto Brundtland che indica come “quello sviluppo che consente alla generazione presente di soddisfare i propri bisogni senza compromettere la possibilità delle generazioni future di soddisfare i propri”.
Al giorno d’oggi per far fronte a tutte le problematiche riguardanti questo settore abbiamo a disposizione una Carta per l’ospitalità responsabile, una Carta per il turismo sostenibile e una Carta Etica per il Turismo Scolastico che sono redatte dall’AITR (Associazione Italiana Turismo Responsabile).
Danni causati dal turismo di massa
Le attività turistiche possono avere sicuramente molti aspetti positivi ma anche un serie di effetti negativi come ad esempio: la carenza d’acqua, i conflitti sociali, l’aumento dei prezzi e danni e/o deterioramento delle risorse naturali.
La carenza dell’acqua può essere causata dal turismo concentrato nella stagione estiva e soprattutto nelle isole e zone per lo più aride, dove l’acqua è elemento essenziale e dati i grandi flussi turistici la sua disponibilità disunisce considerevolmente.
I conflitti sociali posso insorgere per esempio quando l’acqua al posto di essere usata per la popolazione locale e per le culture agricole viene fatta defluire verso i grandi Hotel e Resort.
Un maggiore afflusso turistico può portare ad un aumento generale dei prezzi durante tutta la stagione.
La costruzione di grandi Resort può deturpare il paesaggio e terreni precedentemente utilizzati per esempio per pascoli o culture agricole.
Il sovraffollamento turistico
Tantissime destinazioni per lo più quelle maggiormente conosciute sia come paradisi tropicali o anche come città storiche, antiche ed a carattere altamente culturale come ad esempio Bhali, Koh Phi Phi, Virgin Gorda, Seychelles, Machu Picchu, Marracheck, Il Cairo, Londra, Berlino, Roma, Milano, New york, Praga, Parigi e Barcellona, hanno in comune il pregio di essere tanto belle quanto affascinanti con una conseguente altissima richiesta turistica. La maggior parte del turismo attirato da queste grandi città o paradisi è dato soprattutto dal cosi detto “mordi e fuggi” e per lo più per scattare qualche selfie nella grande era contemporanea dell’apparire e non vivere appieno la cultura del posto ma concentrandosi solo su questi aspetti. Il problema derivato dall’utilizzo dei social network ad alti livelli è una conseguenza di quanto riportato. Infatti quando le città sono stracolme di turisti si ha una conseguente perdita di tempo per esempio causate dalle file di ogni genere come file all’ entrate dei musei, file per i mezzi di trasporto, file per le entrate nei ristoranti e/o negozi.
Le soluzioni da adottare per un turismo più sostenibile
Alcune delle soluzioni potrebbero essere per esempio la diminuzione dell’utilizzo di prodotti monouso in plastica, un acquisto maggiore da parte del turista di prodotti alimentari locali, scegliere di viaggiare su mezzi con meno impatto ambientale, fare attenzione all’utilizzo e al consumo dell’acqua e soprattutto viaggiare se possibile in periodi dell’anno non proprio stagionali e quindi in bassa stagione così da andare a limitare i danni del turismo e godersi anche paesaggi e città molto meno affollate e perché no risparmiando anche sul portafoglio!
Alcuni esempi di regioni che adottano il GREEN TOURISM:
- Sardegna
- Trentino Alto Agide
- Emilia Romagna
- Veneto
- Toscana
- Friuli Venezia Giulia
Il turismo è un elemento essenziale per favorire l’occupazione e far vivere gli stati pieni di storie, culture e tradizioni. Oggigiorno si dovrebbe cercare sempre di trovare metodi migliori per un turismo più sostenibile in modo che il futuro sia sempre più “GREEN”! Negli ultimi anni questa definizione è sempre più presente nella nostra quotidianità infatti tantissime persone prediligono un turismo di questo tipo andando a cercare vacanze a contatto con la natura magari alloggiando in un “glamping”, cercando sempre più prodotti a km 0, viaggiando in treno, facendo delle passeggiate in bici, a piedi, insomma cercando quell’armonia verde che ormai la tecnologia attuale ci ha portato via. La Natura ha tanto da offrirci e il nostro corpo e la nostra mente richiedono una connessione sempre più forte con essa.
Poi, detto tra noi, a chi non piace viaggiare o vedere posti bellissimi, conoscere nuove culture, fare nuove amicizie, e provare una serie di esperienze ed emozioni che si possono provare solo lontani da casa?
I posti che visitiamo dovrebbero farci capire chi siamo, dove stiamo andando e dove vogliamo arrivare! Quindi detto questo quando ci si sposta e visitiamo un altro luogo bisognerebbe ricordarsi di adottare sempre un buon comportamento verso le culture ospitanti favorendo così li turismo responsabile.
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